lunedì 12 aprile 2010

L'ottimismo come motore dell'economia


Esiste un vecchio detto che recita: " la differenza fra un ottimista e un pessimista è che quest'ultimo è solitamente un ottimista un po' più informato".

In materia economica tuttavia essere pessimisti non torna granché utile . Infatti, tutti coloro che hanno più o meno ruoli autorevoli nel mondo conomico, (politici, imprenditori, finanzieri, banchieri ecc.) Hanno quasi il dovere imprescindibile di comunicare, mostrare e trasferire ottimismo.

Questo perchè attraverso l'ottimismo si genera fiducia nel futuro e ci si predispone positivamente alla ripresa dello sviluppo economico.
Fiducia e ottimismo hanno il grande vantaggio di attivare così tutta una serie di comportamenti imitatori su vasta scala che spingono le persone a investire, consumare e quindi ceare reddito e ricchezza.

Ma per far si che le persone si lancino fiduciose e cariche di ottimismo in una qualsiasi nuova attività è necessario che ci sia un apripista che sia ritenuto più informato, più attendibile e più autorevole, sul quale fare affidamento per prendere le proprie decisioni.

Un piccolo esempio utile a spiegare questo meccanismo contagioso potrebbe essere questo:

Tizio, rispettabile cittadino della città X decide di costruire un fabbricato in una zona del paese poco appetibile fino a quel mometo. Immediatamente cominciano a girar le voci tra i suoi concittadini su quella che sembra essere inizialmente una scelta scellerata da parte di uno degli uomini più in vista della città. Ma man mano che passa il tempo, l'iniziativa del nostro coraggioso imprenditore viene segìuìta da altri investimenti dello stesso genere nella stessa zona, da parte dei suoi concittadini i quali, facendo leva sull'onorabilità e affidabilità di Tizio e attribuendogli il possesso di chissà quale informazione riservata, si prodigano anch'essi nel tentativo di erigere la loro casetta nei paraggi del suo fabbricato, pensando che quell'area, prima o poi, sarà oggetto di una grande opera di riqualifica urbana che farà valere bene il temerario investimento.

E' da comportamenti come questi, assimilabili a quello del gregge, che si innesca solitamente la bolla iniziale del motore economico.

L'ubriacatura di fiducia e la benevolenza degli altri porta a pensare che ci si può arricchire facilmente dando vita così ad un proprio boom speculativo.

Però, come in tutte le ubriacature da una "realtà alcolica" prma o poi bisognerà passare ad una realtà più oggettiva e razionale. A quel punto ci si accorgerà che forse quella fiducia e quell'ottimismo non erano ben riposti in quel costruttore e che quell'area dove si era costruito in maniera dissennata rimane e rimarrà malgrado tutto un'area di scarso interesse.

La storia economica annovera molti esempi di queste dinamiche. Ma senza scomodare ataviche bolle speculative di vario genere, basterebbe considerare in parte la recente crisi economica (2008, 2009 e a seguire) che dopo l'orgia speculativa edilizia, nella quale molti risparmiatori dopo essersi fidati di "onorabili" banche e società di rating (1), investendo i propri risparmi hanno visto crollare rovinosamente il mercato, rimanendo beffati e disillusi nel loro stesso ottimismo.

In questa storia però, manca ancora un piccolo tassello : ...la sorte di Tizo (il primo costruttore). Probabilmente le sue informazioni non erano migliori di quelle di tanti altri, ma nel frattempo, egli si è liberato del suo fabbricato ad un prezzo dieci, cento o mille volte più del suo costo di produzione. Ora assopito e dondolante su qualche amàca ai bordi di chissà quale spiaggia tropicale, sta pensando di costruire un nuovo edificio in qualche altra zona depressa di un'altra città.

In questo modo tantissimi Caio, fiduciosi e ottimisti del successo negli affari di Tizio lo seguiranno a stretto giro di ruota e l'economia ripartirà e di nuovo tutti saranno nuovamente fiduciosi e grandi, grandissimi ottimisti.

Ma nel frattempo, aspettando che l'economia riparta, quel costruttore apripista certamente si guarderà bene dal sostenere tutte quelle voci che ora rivendicano l'introduzione di nuove regole che scongiurino per il futuro nuove crisi e frustrazioni. Anzi, pur essendo consapevole che le cose vanno effettivamente male tanto da giustificare un razionale pessimismo, si prodigherà nel dire che tutto va bene e che bisogna essere ottimisti.

19/03/2010

Albero Cacciatore
Pubblicato su: www.galatina.it

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Bibliografia

1 che oltre a dare i voti alle società quotate in borsa svolgono anche attività commerciale in pieno conflitto d’interessi – L’ESPRESSO del 18 marzo 2010 pag.. 141

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