Oggi assistiamo alla triste realtà di un’Europa voluta principalmente da una aristocrazia venale di banchieri che, attraverso un modello economico libero-mercatista e basato sul falso dogma della moneta come risorsa scarsa, sta distruggendo le nazioni e costringendo i popoli a omogeneizzarsi. Personalmente ritengo tutto ciò un’imposizione per nulla democratica (a parte qualche sporadico referendum dove peraltro si è votato contro) che calpesta sia l’indipendenza che ogni singola lingua e identità europea.
Il vero volto della tanto decantata e certamente poco discussa Europa, l’abbiamo visto qualche settimana fa quando, alla proposta di emettere “Eurobond”, ovvero di un debito pubblico comune ai paesi dell’Eurozona (passando così ad una vera moneta unica anziché all’insieme di parità fisse quale ancora oggi è), la Germania ha con determinazione risposto di no sapendo benissimo che questo avrebbe comportato una maggiore solidarietà nei confronti degli altri paesi membri più deboli che sono così, a causa del debito, inesorabilmente destinati al declino.
Nel frattempo la geopolitica internazionale sta cambiando radicalmente i suoi scenari: il secolo americano si sta ormai avviando alla conclusione esattamente come avvenne all’Inghilterra coloniale e la Cina già si prepara ad occupare la scena economica mondiale.
Un “rivoluzione” senza militari ma secondo logiche ben definite, dove i vari Club manovratori degli imperi e delle monete, sanno già di poter trovare nuova linfa vitale.