E’ arrivato il momento dell’Italia. Il suo debito ormai esorbitante, ha necessariamente bisogno di un correttivo altrimenti il sistema va in default. Proprio in queste ore si sta approntando una pesantissima manovra economica che, nel migliore dei casi, renderà molti italiani ancora più poveri e frustrati di fronte ad un sistema che sembra voglia solo vessarli e renderli inadeguati. Con tutta probabilità, molti imprecheranno verso l’insensibilità e l’egoismo di coloro che presumibilmente riterranno responsabili del loro malessere e delle loro continue rinunce, ma poi, con un impareggiabile senso di rassegnazione e dignità, ricominceranno a guardare alla loro vita cercando di tenere a bada quell’incubo onnipresente di perenne scarsità.
Eppure anche se può sembrare strano, la colpa di quanto avviene, solo in parte può addossarsi a qualche soggetto in modo specifico. In realtà l’intera economia “moderna” è strutturata come un grande piano inclinato dal quale ogni singola ricchezza che viene creata, è destinata a scivolare via inesorabilmente verso un punto più in basso. Si tratta di uno squilibrio creato ad hoc in modo da poter approfittare all’occorrenza di risorse produttive a basso costo. Quando poi un’area è stata sufficientemente sfruttata e quel mercato non garantisce più alti profitti, quella stessa area viene abbandonata a se stessa per altri nuovi luoghi da sfruttare.
Questi squilibri sistemici sono creati semplicemente attraverso il debito infinito e la scarsità artificiale che si crea grazie all’utilizzo del denaro reso anch’esso artificialmente scarso.
In questo modo il sistema monetario basato sulla moneta-debito, si trasforma in un tapis roulant sul quale è necessario correre incessantemente e freneticamente per inseguire una crescita perpetua malgrado la qualità della vita in media rimanga stagnante. Ciò significa che, per rimanere allo stesso posto di partenza, il costo del denaro (o tasso d’interesse) deve determinare il tasso medio di crescita economica. Una crescita ormai esasperata che sta esaurendo tutte le risorse del nostro pianeta.
Competizione e crescita sono quindi ingredienti indispensabili per rimanere saldi sul tapis roulant e a poco serve imprecare contro qualcuno se le nostre vite perdono ogni giorno momenti preziosi della loro esistenza. Nessuno può ascoltarci perché tutti sono concentrati a reperire con sempre maggior fatica la propria dose di interessi da dare al sistema.
Finché si continuerà ad ascoltare questa sirena non c’è via di scampo, ma se solo provassimo a fermarci su quel tapis roulant, il castello di carte crollerebbe immediatamente e a nulla servirebbero i continui appelli alla crescita e alla competitività da parte di questa o quella autorità.
Milano 14/07/2011
Pubblicato su: http://www.galatina.it/
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